Progetto Terre Estreme
Bolivia, agosto 2010
Torotoro – Deserto Uyuni – Villamar – Rieserva Avaroa
Bolivia: L’Esplorazione Ritorna. Un Progetto Multidisciplinare per il Futuro delle Ande.
Dopo i successi delle prime ricognizioni, l’associazione AKAKOR è tornata in Bolivia, un paese che nasconde un potenziale esplorativo quasi illimitato e offre l’opportunità di scoperte di rilevanza globale.
Questa non è stata solo una missione isolata: è stato un progetto pluriennale ambizioso, frutto di una collaborazione strategica tra AKAKOR e il SERNAP (Servizio Nazionale Aree Protette della Bolivia).
L’obiettivo era duplice: condurre esplorazioni geografiche e ricerche multidisciplinari nelle aree protette, e al contempo formare il personale locale, garantendo che l’eredità della conoscenza restasse nel Paese.
L’avventura si è svolta in due atti: il primo, un ritorno a Torotoro per concludere le indagini iniziate nel 2009.
Il secondo, invece, ha spinto il team nel cuore selvaggio e drammatico della REA – Riserva Nazionale di Fauna Andina Eduardo Avaroa, con un gruppo di specialisti all’avanguardia.
La Spedizione: Dalle Grotte Fossili all’Urgenza Climatica
La spedizione è stata una staffetta di specialisti in due fasi intense:
Fase 1: Torotoro e il Viaggio verso Uyuni
Uno staff di 20 tecnici AKAKOR si è recato a Torotoro per:
- Completare mappature (topografie) cruciali e avviare nuove perlustrazioni.
- Approfondire le ricerche geologiche, paleontologiche e archeologiche.
- Organizzare corsi di formazione intensivi per guide e guardie parco del SERNAP.
Il viaggio è proseguito poi verso Uyuni. Partiti da Cochabamba, il team si è arricchito di altri 10 specialisti, accompagnati dai funzionari SERNAP.
La destinazione è stata l’area di Chuvica (che include Atulcha, Aguaquisa, San Juan, Villa Mar), un nodo cruciale di siti speleologici, archeologici e antropologici interconnessi.
Fase 1 (Continuazione): L’Enigma del Corallo Fossile
- L’Arcipelago di Corallo Nascosto: Sono state svolte esplorazione e ricerca di nuove grotte ad Aguaquisa e dintorni.
Qui sono state scoperte le incredibili grotte Galaxias e Infierno, cavità modellate da corallo fossile che un tempo era parte di una barriera corallina che circondava l’antico Salar. Milioni di anni fa, un mare ha lasciato spazio a chilometri di roccia calcarea.
Sono state mappate le grotte turistiche e sono state studiate le tombe pre-incaiche che affollano specialmente la Grotta Infierno, con un approccio integrato di ricerca speleologica, archeologica e geologica. - Sulle Tracce degli Avi a Puca Pucara: Ricerca antropologica e archeologica a Villamar.
L’obiettivo è stato mappare, documentare e raccogliere dati (anche per una ricostruzione digitale 3D) delle imponenti pareti di arenaria, ricche di pitture rupestri e tombe pre-incaiche.
Fase 2: La Crisi della REA e la Corsa Contro il Tempo
Lasciati i segreti del Salar, la spedizione è andata verso la REA – Riserva Nazionale di Fauna Andina Eduardo Avaroa, ma non per una semplice esplorazione.
L’Allarme Siccità: Un Tesoro che Scompare
Due anni prima, il team AKAKOR aveva notato la bellezza della REA.
Tornando, si sono manifestati gli effetti devastanti di una grave siccità: le iconiche lagune della Riserva, come la Colorada e la Verde, si sono ritirate di metri, innescando un allarmante processo di desertificazione.
- Gli animali selvatici – vicuñas e fenicotteri – stanno diminuendo per la scarsità d’acqua e cibo.
- Le comunità locali soffrono: la produzione di quinua, loro sostentamento primario, è a rischio, indebolendo l’intero sistema economico.
Di fronte a questa emergenza, l’obiettivo si è spostato: si è imposto uno studio idrogeologico urgente per definire il regime climatico della REA.
Il Piano di Salvataggio Scientifico (Proposto)
Dato che i dati storici sono quasi assenti (l’ultima pioggia significativa risale al 2008), è necessario realizzare un monitoraggio intensivo:
- Sorgenti Vitali: Individuare e studiare le fonti d’acqua che alimentano le lagune (misurando portata, temperatura, pH e salinità).
- Occhi sulle Acque: Installazione di livelli metrici su tutta l’estensione delle lagune per il controllo settimanale del livello dell’acqua.
- Il Clima Sotto la Lente: Posizionamento di pluviometri e data logger per registrare piogge e dati meteorologici chiave (temperatura, umidità, pressione e velocità del vento).
Oltre l’Acqua: Vulcani, Botanica e Documentazione
Mentre il gruppo idrogeologico era impegnato nella REA, un secondo team si è distaccato per continuare la ricerca speleologica nella zona di Castor, arricchendo il catasto delle grotte boliviane.
La spedizione ha avuto anche altri obiettivi paralleli fondamentali:
- La Sfida Finale sul Licancahur:
La spedizione si è conclusa in una zona di alta concentrazione vulcanica, con l’obiettivo di ricercare vestigia precolombiane.
L’apice è stata la discesa nella caldera del Vulcano Licancahur (5.960 metri) con esplorazioni e rilievi strutturali realizzati soprattutto dal team di Lorenzo Epis. - Divulgazione Globale:
Tutto il percorso è stato documentato con riprese video e immagini digitali da tutti i partecipanti della spedizione ed è stato realizzato un documentario televisivo dall’azienda Final Cut di Cosentino Antonio.
La realizzazione di questo materiale aveva il fine di sensibilizzare il mondo sulla fragilità e l’importanza di questi ecosistemi unici.
30 esperti – italiani, brasiliani e boliviani – affiancati dai tecnici SERNAP, hanno lavorato per 21 giorni in un ecosistema unico al mondo.
Non si è trattato solo di scienza: è stato un tentativo concreto di salvaguardare una regione vitale per la Bolivia e per l’intera umanità.
SCHEDA TECNICA DELLA SPEDIZIONE “TERRE ALTE 2010”
La spedizione, espressione di una solida collaborazione internazionale, è stata orchestrata come segue:
COORDINAMENTO:
- Lorenzo Epis (Generale spedizione)
- Soraya Ayub (Logistica spedizione)
EQUIPE:
- Paolo Costa, Alessandro Anghileri, Giovanni Confente, Maria Rosa Cerina, Daniela Nicoletti, Daniele Berardi, Franco Gherlizza, Davide Schiavon, Antonio Consentino, Stefania Impagliazzo, Fabio Nigro