Chapada Diamantina, Brasile, Agosto 2015
Grotta da Fumaca – Grotta Torrinha – Lapa do Caboclo – Grotta Santa Marta
Sotto il Brasile: Missione AKAKOR nella Chapada Diamantina (2015)
L’Associazione AKAKOR GEOGRAPHICAL EXPLORING ha sfidato le profondità nascoste dello stato di Bahia per un’immersione totale nel mondo ipogeo del Brasile.
- Tuffo nel Mondo Sotterraneo
Nel cuore della Chapada Diamantina (Bahia, Brasile), un’area geologica di inestimabile valore, il team AKAKOR ha lanciato la sua ambiziosa Spedizione Speleologica 2015.
Per un intero mese, dal 30 luglio al 29 agosto, i geografi e speleologi AKAKOR (Soraya, Paolo e Giovanni) —supportati dalla sponsorizzazione di TEAM’S SOLUTIONS SRL—hanno esplorato un territorio dove la Terra rivela i suoi segreti più oscuri e affascinanti.
Tre tecnici si sono addentrati nel vasto e intricato complesso sotterraneo che tocca località iconiche come Iraquara e Lençois.
L’obiettivo primario? Valutare il potenziale inesplorato della regione per pianificare una futura spedizione multidisciplinare di portata maggiore.
- La Promessa del Profondo: Dati e Scoperte
I 30 giorni di lavoro non sono stati spesi solo nell’esplorazione, ma nella raccolta meticolosa di dati cruciali:
- Sistemi Nascosti: Sono stati mappati sistemi sotterranei complessi, inclusi percorsi subacquei, confermando che il sottosuolo è un tesoro di cavità inesplorate. La Chapada Diamantina è emersa come una regione con un eccezionale potenziale per l’avventura speleologica.
- Un Patrimonio Ritrovato: Oltre alle meraviglie geologiche, la missione ha esplorato 7 grotte e 3 siti archeologici. Tra le pareti rocciose, il team ha documentato innumerevoli pitture rupestri, alcune delle quali ancora completamente non studiate, offrendo una finestra unica sulla storia pre-coloniale del Brasile.
- La Sfida della Sostenibilità
Il reportage della spedizione ha sollevato un campanello d’allarme cruciale: la coesistenza tra scoperta e conservazione.
Nonostante la ricchezza inesplorata, alcune grotte sono già aperte al turismo.
Tuttavia, il team ha riscontrato che il flusso di visitatori in certi giorni non è adeguatamente gestito, mettendo a rischio il fragile ecosistema ipogeo.
La conclusione della pre-spedizione è netta: per proteggere questo patrimonio speleologico e archeologico, è urgente e fondamentale elaborare un piano di visitazione sostenibile che garantisca il rispetto e la salvaguardia di queste cavità uniche.
La vera esplorazione ora deve includere la conservazione.